Eteronomia della scuola: il bancomat in classe
Da quest’anno, la carta dello studente “Io Studio”, consegnata dal MIUR attraverso le scuole a tutti gli studenti del primo anno degli istituti superiori, non è più una semplice tessera per avere sconti negli esercizi convenzionati bensì una vera e propria carta di credito, valida per 5 anni. Si chiama “Io Studio Postepay” ed è una carta prepagata ricaricabile nominativa, che si può utilizzare per acquisti fino a 2500 euro annui e prelievi fino a 1000 euro annui.
Come si legge dal foglio illustrativo personale allegato alla carta, oltre a fornire “agevolazioni e sconti per la tua vita da studente e per l’accesso al mondo della cultura in Italia e all’estero” e ad aprire “il mondo delle offerte e dei servizi dedicati esclusivamente agli studenti“, permette di entrare anche “nel programma sconti bancoposta che ti consente di avere sconti accreditati direttamente sulla tua Io Studio Postepay in oltre 27.000 esercenti in tutta Italia” nonchè di “pagare in tutti i negozi e siti nel mondo che accettano carte VISA” e di “prelevare presso gli sportelli automatici Postamat e gli uffici postali in Italia e presso gli sportelli automatici VISA in tutto il mondo“. Una vera e propria carta di credito, dunque, con il logo del MIUR in alto a destra, che viene ufficialmente distribuita dal MIUR attraverso le scuole a studenti di 13-14 anni.
Inoltre, come si legge nei comunicati dei siti di alcuni istituti superiori, “in considerazione delle innovative implementazioni, dal prossimo anno scolastico, tutte le carte attualmente in uso dagli studenti verranno sostituite con le nuove carte Io Studio Postepay. Di conseguenza a partire dal mese di Settembre p.v. , gli alunni delle rimanenti classi riceveranno le nuove carte”. Parliamo di circa 3 milioni di studenti, quasi esclusivamente minorenni. Pur comprendendo che la scelta ultima è affidata alle famiglie, libere di far usare o meno questo strumento ai propri figli, purtuttavia da insegnante, madre, cittadina, io mi pongo alcune domande:
1) è, questa iniziativa del Ministero dell’Istruzione, giuridicamente legittima?
2) le autorità preposte alla tutela dell’ìnfanzia e dell’adolescenza, le associazioni dei genitori e delle famiglie accreditate presso il MIUR, gli eventuali organi collegiali competenti sono stati preventivamente interpellati e hanno espresso parere favorevole?
3) ove giuridicamente lecito, è eticamente accettabile che lo Stato, responsabile di tagli draconiani che stanno mettendo in seria discussione la sopravvivenza stessa della scuola pubblica, utilizzi proprie risorse umane ed economiche per fornire agli studenti una carta di credito finalizzata esclusivamente al consumo di beni e servizi privati a pagamento?
4) è eticamente accettabile che lo Stato, come fosse una qualunque banca privata, fornisca allo studente minorenne una carta di credito, invitandolo a spendere con facilitazioni, convenzioni e sconti, e considerandolo, di fatto, come un ‘cliente-consumatore’? E’ questo il mandato che la Costituzione italiana assegna alla scuola?
Personalmente, ritengo questa iniziativa assolutamente non condivisibile sotto ogni profilo e chiedo alle istituzioni competenti, prima fra tutte il Parlamento, una verifica della sua liceità.
{module Articoli correlati}
Articoli correlati
Comments (1)
Lascia un commento Annulla risposta
-
L’interpretazione e noi
-
Sul Narratore postumo di Sergio Zatti
-
Tra neorealismo e persistenze moderniste: il romanzo italiano degli anni Cinquanta
-
Il romanzo neomodernista italiano. Questioni e prospettive – Tiziano Toracca dialoga con Federico Masci e Niccolò Amelii
-
Professori di desiderio. Seduzione e rovina nel romanzo del Novecento
-
-
La scrittura e noi
-
Antifascismo working class. Intorno all’ultimo libro di Alberto Prunetti
-
Auster in aula
-
Oggetti dismessi tra incendio e rinascita – Sul romanzo d’esordio di Michele Ruol
-
Luperini-Corlito, Il Sessantotto e noi
-
-
La scuola e noi
-
La scuola ai tempi del Mim /1: cultura di destra e crisi della globalizzazione liberal
-
I paradossi dell’orientamento narrativo
-
Omero e noi
-
Contare le parole
-
-
Il presente e noi
-
Il convegno di LN: i laboratori/1. Oltre le ideologie del digitale
-
Il convegno di LN: le relazioni/3. La formazione docenti (di letteratura) iniziale e in itinere
-
Il convegno di LN: le relazioni/2. I docenti e la lettura
-
Il convegno di LN: le relazioni/1. I docenti di lettere e la didattica della letteratura
-
Commenti recenti
- Oliviero Grimaldi su Soft skills /2. Come ti spaccio le “soft skills” per risorse emotive della classeMolto interessante e quasi del tutto condivisibile. Resta aperto un problema: la stragrande maggioranza dei…
- CONVEGNO LN “LA DISUMANIZZAZIONE DELLA VITA E LA FUNZIONE DELLE UMANE LETTERE” | ADI-SD SICILIA su Il convegno di LN: i laboratori/1. Oltre le ideologie del digitale[…] La relazione del laboratorio didattico curato da Alberto Bertino e Stefano Rossetti: Oltre le…
- Teresa Celestino su Il convegno di LN: le relazioni/3. La formazione docenti (di letteratura) iniziale e in itinereBellissimo intervento. Del resto, sostenevo molte delle posizioni qui presenti in un contributo scritto qualche…
- CONVEGNO LN “LA DISUMANIZZAZIONE DELLA VITA E LA FUNZIONE DELLE UMANE LETTERE” | ADI-SD SICILIA su Il convegno di LN: le relazioni/2. I docenti e la lettura[…] Leggi anche I docenti di lettere e la didattica della letteratura e I docenti…
- CONVEGNO LN “LA DISUMANIZZAZIONE DELLA VITA E LA FUNZIONE DELLE UMANE LETTERE” | ADI-SD SICILIA su Il convegno di LN: le relazioni/1. I docenti di lettere e la didattica della letteratura[…] anche I docenti di lettere e la didattica della letteratura e I docenti e…
Colophon
Direttore
Romano Luperini
Redazione
Antonella Amato, Emanuela Bandini, Alberto Bertino, Linda Cavadini, Gabriele Cingolani, Roberto Contu, Daniele Lo Vetere, Morena Marsilio, Luisa Mirone, Stefano Rossetti, Katia Trombetta, Emanuele Zinato
Caporedattore
Roberto Contu
Editore
G.B. Palumbo Editore
E aggiungo: si può sapere chi ha autorizzato il Ministero dell’Istruzione a fornire i dati personali di mio figlio a Poste Italiane e PostePay? Il garante della Privacy non ha nulla da dire?