Proposte per giovani lettori – “La lunga discesa” di Jason Reynolds
Assaggio di lettura
NESSUNO crede a niente di questi tempi, ecco perché non ho raccontato a nessuno la storia che sto per raccontare a te. E il bello è che forse neanche tu mi crederai, penserai che sono un bugiardo, un mezzo matto, e invece ti dico, questa storia è vera. È successa a me. Davvero. E successa. È proprio successa. LA TRISTEZZA è proprio difficile da spiegare. Immagina di svegliarti e qualcuno, uno sconosciuto, ti ha legato al letto, ti ha ficcato un paio di pinze in bocca, ti ha afferrato un dente, uno di quelli dietro, di quelli grandi e importanti, e te lo strappa via.
Genere: romanzo in forma poetica 14/16 anni
La storia
Se pensiamo a un libro di poesia (eccezion fatta per i poemi) subito visualizziamo componimenti sparsi su pagine bianche: qui abbiamo invece un romanzo scritto in forma di poesia in cui le pagine sono sporche, graffiate, stampate e piene di spazi. Sono tanti i codici che noi lettori dobbiamo decriptare e che costituiscono un messaggio: la disposizione delle parole, gli spazi, il colore della pagina, i titoli, i font scelti. In mezzo a tutto questo ci sono, in versi, i pensieri di Will, che si chiama William in realtà, ma così lo chiamano solo la madre e il fratello. Solo che suo fratello non c’è più: sta lì morto, steso per strada sotto un lenzuolo. Qualcuno gli ha sparato, cosa comune in quel quartiere. Nemmeno c’è da stupirsi.
Con le urla della madre nelle orecchie, Will vuole vendetta, uccidere l’assassino di suo fratello e portare avanti la scia di violenza in cui è immerso perché ci sono da rispettare le regole del quartiere: non si piange, non si fa la spia, ci si vendica. Così si mette la pistola nella tasca posteriore dei jeans, prende l’ascensore e inizia la lunga discesa che lo porterà in strada ma ad ogni piano sale un fantasma del suo passato con cui si confronterà e che gli presenterà la sua verità. Se la morte del fratello è un terremoto che non aveva mai sentito, spacca letteralmente in due le parole e rivoluziona tutto ciò che gli sta intorno, la discesa in ascensore è la sua occasione per scegliere.
Il titolo
Il titolo – La lunga discesa – indica la discesa in ascensore di William, ma anche un percorso sui generis di formazione: il ragazzo che sale sull’ascensore sarà molto diverso, forse, da quello che arriverà in fondo. Questo racconto è, a suo modo, una discesa ad inferos: William di piano in piano dovrà affrontare i suoi fantasmi, i suoi problemi, le bugie e la verità. Dovrà crescere in sette piani e scegliere.
I personaggi
Tutto il romanzo di Jason Reynolds ruota intorno a Will: di lui non sappiamo niente se non che è il fratello minore di Shawn, il ragazzo assassinato a bruciapelo, e che sua madre soffre di dermatite atopica. Will è l’io poetico, la voce che ci guida nel racconto, seppure molte poesie siano affidate ai fantasmi con cui si scontra, persone che hanno rispettato le regole del quartiere e, quindi, sono morte. Will parla, ascolta e continua la sua discesa, i fantasmi parlano, raccontano e se ne vanno, le loro parole costruiscono poesie che restano e ci fanno riflettere, veloci dinamiche e arrabbiate.
La rabbia è il sentimento che cova dentro Will, sta lì da ben prima della morte del fratello e lo accompagna dall’omicidio dello zio, del padre e della sua amica, vittima di una pallottola vagante. La rabbia è la molla, il filo che unisce tutte le persone che incontra nell’ascensore e che ne sono state vittime. A differenza degli altri personaggi, Will può ancora scegliere cosa fare e diventare: per questo la sua discesa significa affrontare la rabbia e la verità. Guardare i morti negli occhi, dar loro un nome e disinnescarli.
Gli aspetti formali
La vicenda è narrata in versi, che hanno il ritmo incalzante del poetry slam e tengono il lettore con il fiato sospeso sino alla fine. Il lessico è semplice, quotidiano ma crudo e diretto. Lo stile è franto ed ellittico: riproduce l’incertezza, ma anche la rabbia e il dinamismo delle azioni dei protagonisti. Molte poesie hanno scelte grafiche particolari come “Tristezza”: William paragona le sue emozioni a un terremoto, e così in ogni verso divide le parole stesse creando una sorta di spaccatura verticale all’interno dell’unica strofa. L’aspetto grafico delle pagine è un elemento che dialoga con il testo scritto e spinge i lettori a interrogarsi.
Perché proporne la lettura
Perché è un libro di poesia, ma è anche un romanzo e può avvicinare i ragazzi e le ragazze alla poesia, come forma espressiva in grado di dar voce alla vita reale e alle loro emozioni.
Perché affronta i tema della scelta e delle sue conseguenze, del condizionamento sociale e della verità .
E perché insegna che le parole, oltre a definire il mondo, possono dargli senso.
Informazioni editoriali
Rizzoli editore
Traduzione all’inglese di Francesco Galizia
Pagine 88
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