Scatti dal “bunkerino”. Per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Falcone e Borsellino nel “bunkerino”
Negli anni Ottanta, quando si intensificarono le minacce nei confronti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vennero realizzate e messe a disposizione del pool antimafia tre stanze blindate, un vero e proprio bunker. Fu così che Falcone e Borsellino si trasferirono nei locali più remoti dell’ala più isolata del Palazzo di Giustizia di Palermo, alla fine di un lungo corridoio cieco. Il “bunkerino”: questo era il nome con cui negli ambienti giudiziari ci si si riferiva a quei locali appartati, reconditi e protetti.
In queste stanze Falcone e Borsellino lavorarono per mesi fino a tarda sera per imbastire il Maxiprocesso, accumulando strumenti di lavoro e oggetti personali. Domani queste stesse stanze verranno finalmente aperte al pubblico per iniziativa dell’Associazione Nazionale Magistrati, che ha allestito in questi luoghi un Museo-Esposizione Permanente, recuperando gli oggetti, i fascicoli e le carte appartenute ai due giudici. I luoghi, i mobili, i documenti, le suppellettili, la macchina da scrivere, i posacenere, le fotografie, il modellino di un elicottero verde caro a Falcone, la sua collezione di paperelle di porcellana, l’immancabile confezione di sigari, la trascrizione originale della deposizione di Tommaso Buscetta, i dattiloscritti degli atti giudiziari: tutto concorre a rendere tangibile la presenza di chi in queste stanze ha lavorato e ha vissuto per anni.
A curare, tra gli altri, l’allestimento un protagonista di quei giorni: Giovanni Paparcuri, prima autista di Chinnici (miracolosamente sopravvissuto al tragico attentato del 29 luglio 1983) poi assistente e tecnico informatico che ha lavorato per anni fianco a fianco con i giudici del pool. è anche alla sua passione che si deve la precisa ricostruzione degli ambienti ora trasformati in Museo.
Il “bunkerino” nelle fotografie di Giancarlo Biscardi
Per ricordare Giovanni Falcone a ventiquattro anni dalla scomparsa, ospitiamo qui le fotografie di Giancarlo Biscardi scattate nei locali del Museo-Esposizione permanente, che verrà inaugurato domani dalla Giunta dell’ANM.
[widgetkit id=”4″]
fotografie di Giancarlo Biscardi
Articoli correlati
-
L’interpretazione e noi
-
Il Pirandello di Santo Mazzarino: un ‘greco di Sicilia’ interessato alle vicende della politica
-
Viviamo ormai dentro una logica di guerra? Su Antisemita. Una parola in ostaggio di Valentina Pisanty
-
Auerbach contro Bachtin
-
Le Labour narratives
-
-
La scrittura e noi
-
Perché leggere “I giorni veri. Diario della Resistenza” di Giovanna Zangrandi
-
Perché leggere Le mosche d’oro di Anna Banti
-
Perché leggere “La dismissione” di Ermanno Rea
-
Proposte per giovani lettori. “Piccoli Mondi” di Cale Azumah Nelson
-
-
La scuola e noi
-
Insegnare il limite: tre lezioni sul mito
-
L’ora di Dante: alcune idee
-
IN-SEGNARE, oggi
-
Invalsi fra Big data e Data Despota
-
-
Il presente e noi
-
I 50 anni di “Vermisat”: un cinema del reale, fuori mercato
-
Due film di luce e oscurità nella Germania nazista
-
Su Adolescence/2. Per una recensione di Adolescence
-
Su Adolescence/1. Sì ho visto Adolescence e ce l’ho ancora piantato nel cervello
-
Commenti recenti
- MAURIZIO MURAGLIA su L’ora di Dante: alcune ideeBrava Stefania, spunti interessanti, fruibili e detti con chiarezza. Come vorrebbe Dante stesso: https://laletteraturaenoi.it/2025/02/10/dal-convivio-di-dante-suggestioni-di-attualita/
- 2023.12 Dicembre (16 – 20 dicembre) – Senti le rane che cantano su Intelligenza artificiale e storia artificiale[…] È appena uscito un e-book curato dalla rivista “Gli asini” intitolato Tecniche e miti. Le…
- Oigroig su Viviamo ormai dentro una logica di guerra? Su Antisemita. Una parola in ostaggio di Valentina PisantyLa storia si è rimessa in movimento, in movimento rapido e imprevedibile, e anche le…
- Alessandra Mancini su L’ora di Dante: alcune ideeInteressante, scritto con linguaggio eccellente, un vero arricchimento, grazie Stefania.
- Armiamoci e partite. Sulla mediocre pedagogia della «necessità storica di difendere l’Europa» – Le parole e le cose² su Sopravvivere alla propaganda. La guerra al pensiero nell’Europa bellicista[…] o metaforico – a un kit di sopravvivenza all’invasione militare. Sto parlando ovviamente del…
Colophon
Direttore
Romano Luperini
Redazione
Antonella Amato, Emanuela Bandini, Alberto Bertino, Linda Cavadini, Gabriele Cingolani, Roberto Contu, Daniele Lo Vetere, Morena Marsilio, Luisa Mirone, Stefano Rossetti, Katia Trombetta, Emanuele Zinato
Caporedattore
Roberto Contu
Editore
G.B. Palumbo Editore
Lascia un commento