La bicicletta gialla di Matteo Pelliti
Per l’editore Topipittori è uscito il racconto in ottave di Matteo Pelliti, con illustrazioni di Riccardo Guasco, La bicicletta gialla. Ringraziamo l’autore e l’editore per averci concesso di pubblicare le prime tre ottave e le prime due tavole.
1. È grande il corpo metropolitano,
città di tram, e ruote con motore,
stazioni, luci, un bus che va a metano
pieno di gente di ogni colore.
Moltissimi, poi, arrivan da lontano
in cerca di fortuna e buonumore.
Ma chi vive la vita senza fretta
passeggia volentieri in bicicletta.
2. L’antico stile dei freni a bacchetta,
legata in cima a case di ringhiera,
senza una ruota e la catena stretta,
la bici abbandonata è una fioriera,
cestino d’immondizie, marionetta,
perduto il bel colore di qual era,
rottame che ha smarrito i suoi amici
e spera in mani ben restauratrici.
3. Nei grattacieli, altissimi edifici
come alberi d’acciaio e di cemento,
ci son le bici tra le più infelici
perché stanno fissate al pavimento:
son le cyclette, senza ruote motrici
la loro corsa ferma è senza vento,
che mai saprà il profumo della vita:
prima di ogni discesa è una salita.
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