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diretto da Romano Luperini

Un anno tra le colline. Lettura ad alta voce e strategie di comprensione su “La collina dei conigli di R. Adams”

“Veder la fine d’un periodo di ansie e paure! Veder finalmente allontanarsi la nube che incombeva su di noi, che c’intisichiva il cuore, che faceva della felicità null’altro che un ricordo! Questa è una gioia che, senz’altro, avrà sperimentato qualche volta ogni creatura vivente.”

Richard Adams La collina dei conigli

Noi non leggiamo solo per trovare risposte, leggiamo soprattutto per suscitare domande. E in classe questa frase vale mille volte di più, perché abbiamo altri 25 occhi che leggono con noi e, nel caso percorso di cui vi voglio parlare, anche 25 orecchie.

Il racconto che segue prende le mosse dalla lettura integrale e ad alta voce de La Collina dei conigli Richard Adams in una classe seconda della secondaria di primo grado, ma è anche occasione per parlare di lettura in classe e di come insegnare a comprendere.

Partiamo dalla fine

Proviamo a compiere il percorso a ritroso, dall’attività finale che ho assegnato ai miei studenti: scrivere un articolo per un blog letterario. Lascio la parola a Giovanni:

LA COLLINA DEI CONIGLI, L’AVVENTURA CON OCCHI DI UN CONIGLIO

Lo dichiaro subito: spero che arrivati alla fine di questo libro vi avrò convinti a leggere La collina dei conigli, romanzo che mi è piaciuto molto (allerta spoiler più avanti…). Questo libro racconta la storia di una compagnia di conigli costretta a lasciare la propria casa per trovarne un’altra e, così facendo, vivrà tante avventure e si combattimenti all’ultimo sangue, soprattutto contro propri simili. In questa compagnia di conigli i personaggi sono molto diversi fra loro e quindi si completano a vicenda, ma due cose li legano: l’amicizia e l’obiettivo che perseguono, trovare una nuova conigliera.

Il mio personaggio preferito è Parruccone, il coniglio più forte della compagnia; è impulsivo, ma ha un cuore grande e protegge i suoi amici ad ogni costo; durante la storia è uno dei personaggi che cambia di più, diventando più riflessivo e cauto.

Nel testo vengono rappresentate tre società diverse: quella dei conigli della Brughiera, fondata sulla sicurezza e sulla ricchezza, ma anche sull’inganno e sulla schiavitù; Efrafra è basata sul controllo, sull’organizzazione e sulle gerarchie, mentre quella creata dalla compagnia di fuggiaschi da Sandleford crede nei valori della libertà, dell’amicizia e dell’uguaglianza.  La società che mi è piaciuta di più tra queste è stata sicuramente la terza, perché è incentrata sulla collaborazione e ci dimostra che insieme è possibile creare un mondo più giusto.

I temi di questo libro sono: la guerra, l’avventura, il viaggio, perseguire i propri obiettivi, l’amicizia e la distruzione della natura. Il tema principale per me è il viaggio come cambiamento e scoperta di sé, perché il libro si incentra soprattutto su quello, mi è piaciuto come è descritto e strutturato il cammino, i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo.

Questo libro mi è piaciuto per lo stile preciso nelle descrizioni, per l’avventura raccontata e per la visione che dà del nostro mondo visto attraverso occhi di un animale spesso considerato inutile e pauroso come il coniglio. Mentre leggevo ho subito pensato al Signore degli Anelli: in entrambi i libri c’è un obiettivo perseguito per tutto il romanzo, una questione di vita e di morte; nella storia poi si parla anche di come gli uomini non si facciano scrupoli a distruggere case e habitat degli animali per i propri interessi, un tema a mio parere molto importante, lo abbiamo visto anche nel libro “La terra di sotto” e nell’incontro con gli autori che hanno indagato gli scandali ambientali del nord Italia.

Nel suo articolo seguono poi il racconto di un episodio per lui particolarmente rilevante, la spiegazione dei motivi per cui a suo parere ho scelto questo libro per la lettura ad alta voce e suggerimenti su tipologie romanzi da leggere per il prossimo anno.

Giovanni, nelle sei ore a disposizione, ha potuto utilizzare tutto il materiale che avevamo prodotto fino a lì e ha seguito una traccia che è un compito di realtà: non solo perché l’invito era a rivolgersi a un pubblico ben preciso, ma anche perché doveva dimostrare di saper utilizzare autonomamente le tecniche per scrivere un commento.

Questa la traccia

Immagina di scrivere un articolo con un tuo commento sul libro letto

a chi ti rivolgi: il tuo articolo verrà pubblicato su un blog “la letteratura e noi”

chi sono i tuoi lettori: amanti dei libri e della letteratura

TITOLO: dai un titolo al tuo commento sulla collina dei conigli

INCIPIT: usa poche frasi per attirare l’attenzione di chi legge (guarda la minilezione sugli incipit)

INIZIO: riassumi il romanzo in poche frasi (di cosa parla? chi sono i protagonisti? Cosa succede?)

SVOLGIMENTO:

Guarda con attenzione la strategia “al cuore della storia” e tutti i lavori che hai sul quaderno e sviluppa questi punti:

  • i personaggi: cosa li unisce e cosa li distingue
  • personaggio preferito e perché
  • le relazioni dei personaggi
  • come sono all’inizio e come sono alla fine
  • la società: quali società vengono rappresentate? (fai esempi dal testo) Quale preferisci e perché?
  • i temi: quali sono i temi presenti nel libro e quale ti sembra il tema principale che tiene insieme tutti?

FINALE

Ora puoi esprimere il tuo parere ai tuoi lettori: cosa ne pensi del libro? Hai trovato qualche connessione con altri testi (film, anime, serie tv, libro)? Quale episodio ti ha colpito di più?

Per quale motivo pensi che ve lo abbia letto? Quale libro ti aspetti di leggere ora?

(mi raccomando ricordate che il finale non deve essere calante, ma ispirare)

Ma come abbiamo fatto perché Giovanni fosse in grado non solo di scrivere questo testo, ma soprattutto di andare in profondità e interpretare il testo?

Da novembre a maggio tra le colline inglesi

A partire da novembre ho iniziato a leggere in classe ad alta voce il romanzo: complice la didattica a distanza e quest’anno sempre in emergenza, abbiamo sperimentato la lettura ad alta voce in presenza, l’ascolto di podcast registrati da me, la lettura interpretativa da parte dei ragazzi.

La lettura ad alta voce è una delle attività cardine per trasformare la classe in una comunità ermeneutica, con il segreto obiettivo di concorrere a “creare lettori per la vita.” Si tratta, certamente, di un’attività complessa, mediante la quale il docente suggerisce una prima forma di interpretazione attraverso il timbro, il tono, le pause, il ritmo e la gestualità; è al contempo un’abitudine altamente inclusiva, se il docente ha l’accortezza di riformulare passaggi particolarmente impegnativi. Grazie ad essa è possibile offrire modelli alti di scrittura, rendendo accessibile l’esperienza di ciò che è apparentemente troppo difficile, come è stato per questo libro.

Normalmente leggo due tre romanzi all’anno: al primo anno era stata la volta di Danny il campione del mondo di Roal Dahl e di Pinocchio di Collodi, in seconda abbiamo iniziato col romanzo di Jutta Richter Quando imparai ad addomesticare i ragni, per poi passare a un classico come La collina dei conigli. Il romanzo è lungo e articolato, ma queste sono caratteristiche che mi hanno convinto a proporlo, nonostante le quasi cinquecento pagine:

  • è romanzo polisemico con diversi livelli di difficoltà, permette ai lettori di interrogarsi e aprire discussioni interessanti sulla storia, sui personaggi e sulle loro scelte, sulle connessioni tra la vicenda e la vita di chi legge.
  • è un libro che non fa sconti: mostra che il male esiste, che il mondo è un luogo complesso, ma che insieme, a fatica, strenuamente, si possono affrontare e superare le difficoltà, anche se questa lotta lascia strascichi.
  • è un libro in cui i personaggi crescono, si evolvono, combattono e agiscono.
  • è scritto davvero come un racconto epico con azione, calma, locus amoenus, discesa agli inferi, lotta e battaglia: c’è un continuo avvicendarsi di avventure, le sequenze riflessive sono limitate, ci sono grandi colpi di scena.

Si tratta dunque di un romanzo molto vicino alle caratteristiche di azione, irruenza, continui sbalzi d’umore, tempesta emotiva tipiche della preadolescenza.

Strategie per comprendere

Noi docenti dobbiamo insegnare a comprendere, non si tratta di un’abilità innata: tutti ormai sappiamo che leggere non significa automaticamente comprendere e che quanto detto dal docente a lezione non è garanzia che il testo è stato compreso, per questo il nostro sforzo principale, come docenti di lettere, deve essere al servizio del testo, della sua comprensione.

Dopo la lettura ho proposto quindi strategie per attivare la comprensione profonda seguendo queste tre fasi: ricostruzione del testo tramite dati espliciti forniti in modo diretto dall’autore, interpretazione mettendo in gioco competenze di tipo cognitivo (fare inferenze, collegare parti distanti, sciogliere ambiguità) e infine reazione al testo per cogliere i legami con altri testi, con la propria vita e con la società.

Con il termine strategia si intende la sequenza delle operazioni mentali che i lettori compiono quando si avvicinano a un testo, non si tratta di semplici attività autoconclusive, che aiutano nell’analisi di un singolo testo oppure che generano bei grafici colorati da esibire nel quaderno di Italiano, sono veri e propri allenamenti del pensiero che producono effetti duraturi nella strutturazione del ragionamento, ma solo e soltanto se il loro uso è costante e ripetuto e se avviene in maniera tale che gli alunni siano consapevoli e partecipi dell’obiettivo da raggiungere.

Spesso queste strategie impiegano come supporto e strumenti gli attivatori grafici, che uniscono i due canali che la nostra mente usa per immagazzinare informazioni, quello linguistico e quello non linguistico. Come in questo esempio di applicazione del grafico sulla sequenza iniziale della Collina dei conigli:

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Strategia sulla struttura tratta da

L. Cavadini, L. De Martin,

A. Pianigiani Leggere, comprendere, condividere. Pearson 2021     

Esempio di realizzazione del grafico della trama da parte dei ragazzi

Per ricostruire il testo abbiamo fatto largo uso anche di altre strategie quali la visualizzazione, rappresentando graficamente nel modo più preciso possibile le scene, o lo storyboard, una sorta di sintesi visuale.

Una volta ricostruita la sequenza degli avvenimenti siamo passati all’interpretazione: i miei sono lettori poco esperti, mi sono dunque concentrata su personaggi e loro evoluzione, ambiente e società, conflitto, simbolo e tema.

Strategie sul personaggio e sulla società

Riporto qui a titolo di esempio alcune attività che i ragazzi hanno svolto singolarmente e poi in gruppo: notiamo subito che la discussione in gruppo li ha portati a personalizzare gli organizzatori, scegliendo una forma grafica in linea con il romanzo

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Strategia sulla struttura tratta da

L. Cavadini, L. De Martin,

A. Pianigiani Leggere, comprendere, condividere. Pearson 2021, p.99

Rielaborazione grafica dell’organizzatore

Nella trasposizione di gruppo i ragazzi hanno scelto di sostituire la sagoma umana con il disegno del generale Vulneraria; attraverso gli stimoli dell’organizzatore hanno poi individuato alcune caratteristiche dell’antagonista del romanzo: il suo desiderio di proteggere il gruppo, la paranoia verso il disordine, le malattie, il controllo ossessivo, la necessità di mostrare la sua forza e il suo valore. A tutti è apparso chiaro come limite (tallone d’Achille) il fatto che nessuno lo ami o lo segua per lealtà, ma ottenga l’obbedienza attraverso la paura, il terrore e, nel caso della sua guardia armata, l’Ausla, la promessa di promozioni.

L’analisi della società

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Ibidem p.111

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Anche in questo caso i riquadri dell’organizzatore sono stati sostituiti dai cunicoli da cui è composta la conigliera di Efrara: a una prima sezione di descrizione del luogo e della società (i suoi valori sono l’ordine e la gerarchia, il rispetto delle regole e il controllo sociale), si aggiunge l’analisi, come questa società influisce sulla trama e sulle scelte dei personaggi?

Senza lo scontro con questa conigliera, la compagnia dei conigli non avrebbe capito davvero chi voleva essere, quale potesse essere una società giusta, né avrebbe ottenuto le femmine per garantirsi la sopravvivenza.

Parruccone incontra nuovi amici, sviluppa l’attaccamento per Nerigno: lui da sempre critico verso azioni eroiche e inutili, come quella di salvare un topo da un nibbio, decide di salvare il Nerigno, il coniglio torturato e costretto a essere da monito a chi desideri fuggire da Efrara.

Reagire al testo: il taccuino vagabondo

La comprensione si attiva anche attraverso domande e discussioni; l’alternarsi di presenza e distanza ha fatto sì che sperimentassi una forma di cooperazione scritta: il taccuino vagabondo on line, versione digitale di uno strumento che abbiamo sempre usato di carta.

Creato un file condiviso con l’intera classe, ho posto via via domande agli studenti, e di seguito alle risposte che giungevano: alla fine ne è risultato un documento di sessanta pagine discambi scritti, una vera e propria generazione di significati scritti.

Nelle risposte c’è spazio per il confronto tra sé e i personaggi:

Finora questo libro mi è piaciuto molto perché mi diverte e mi coinvolge.

Io non me ne sarei andato dalla conigliera, avrei aspettato il pericolo e lo avrei affrontato.

 Il mio coniglio preferito è Argento perché mi rispecchio in lui, è preso in giro ma è forte e reagisce” Federico.

Interessante è anche l’analisi dei simboli e delle azioni compiute, a partire dalla domanda “come sono cambiati i conigli rispetto al momento della fuga?”:

I conigli sono più uniti, decidere che Moscardo sia il capo della compagnia ha stabilizzato il gruppo e reso più sicuro Moscardo. Sono più uniti, Parruccone non dice più di essere superiore agli altri, ma anzi li aiuta in molte occasioni. Quintilio ha previsto l’arrivo del corvo, quindi lo prendono più sul serio e credono alle sue visioni. Anche se alcuni volevano tornare indietro, dopo un po’ ritornano e quindi si vede che il gruppo è più unito. Il corvo potrebbe essere simbolo di sventura, mentre lo sparo potrebbe dire che si trovano in una zona di caccia o vicino a un paese/città di umani.

Francesco

Due sono le domande cui devono sempre essere in grado di rispondere: “Cosa te lo fa dire? Quale parte del testo dimostra la tua teoria?”.

Così Francesco, per dimostrare che i conigli sono ora più uniti, ricorre ad esempi del testo; Sara ci parla di quello che provato lei di fronte ad alcuni snodi della trama, mostrandoci dunque gli effetti creati dall’autore (Secondo me l’acme della narrazione è quando Parruccone cade in una trappola e si pensa che sia morto. Quando Parruccone stava morendo, ho provato molta tristezza e rabbia per l’uomo che aveva messo quella trappola, ma poi quando si è scoperto che era ancora vivo mi sono sentita meglio), Federico invece crea un parallelo tra le sue scelte e quelle dei conigli, Anita ci spiega le azioni anche discutibili dei personaggi, si mette nei panni di, sviluppa l’empatia:

I conigli rimangono stupiti che Pungitopo lasci l’Ausla, perché il posto più adatto a Pungitopo non è di certo l’ambiente fuori dalla conigliera ma lo spazio dove lui conta e ricopre ruoli importanti e dal quale ci si aspetta che non si allontani. Parruccone si innervosisce con Moscardo non per il fatto che abbia salvato il topo dal falco, piuttosto secondo me per aver messo a rischio inutilmente la sua vita che in tutti i modi tutti i conigli stanno cercando di proteggere.

Nel cuore della storia

Giunti alla fine della lettura del romanzo, ho proposto un organizzatore grafico di sintesi, che permettesse di guardare e interpretare il romanzo nella sua interezza.

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Il movimento a spirale che vedete va dall’argomento al tema per giungere alle considerazioni personali: dopo aver lavorato sui singoli elementi per mesi, i ragazzi hanno avuto qui l’occasione di considerare il romanzo per intero. Sono riusciti ad identificare alcuni simboli: la chiatta, emblema dell’ingegno ma anche della tenacia e del gruppo; la conigliera, che è il nido, il luogo sicuro anelato e desiderato, ma che può diventare luogo di sopraffazione e violenza; il coniglio nero, che è la morte ma anche l’indifferenza della natura.

Nella sezione fuori dal libro le connessioni trovate dagli studenti sono state con l’anime L’attacco dei giganti, il libro di Tolkien Il signore degli anelli, la lotta tra Scar e Simba nel film “il re Leone”, il libro La terra di sotto, reportage fotografico sui più grandi scandali di inquinamento ambientale nel nord Italia. I percorsi nati dal libro che abbiamo esplorato sono stati molti, qui sintetizzati a partire da tre temi che siamo riusciti a isolare.

Tema Lo capisco da Connessioni e altri testi
La distruzione della conigliera

All’uomo non interessa della natura, la sfrutta per il suo interesse.

C.21 la catastrofe La rivoluzione Industriale

Quagliato- Rinaldo La terra di sotto

Saviano Gomorra

La compagnia dei conigli, da superstiti a fondatori di nuovo mondo fondato sulla solidarietà e sulla pace. Capitolo 18 colle di Watership

Capitolo finale 50 La vita continua

Tolkien Il signore degli anelli

Serie Tv “La collina dei conigli”, ultimo episodio

La sicurezza in cambio della libertà, il mondo rigido ed organizzato in classi La conigliera del generale Vulneraria

La tortura su Nerigno

I totalitarismi del ‘900

Anime (e serie TV) L’attacco dei giganti

Orwell 1984 Freedom is slavery

La morte Il coniglio nero di Inlè

(il viaggio nell’aldilà dei conigli)

Settimo sigillo

Odissea VI

Eneide VI

Divina commedia

Harry Potter e i doni della morte

Albo: Erlbuch l’anatra, la morte e il tulipano

Conclusioni e piste future

Chiariamo subito, il romanzo non è piaciuto a tutti: troppo lungo, troppi personaggi, avventure che si ripetono, troppe descrizioni, sono state le critiche principali; di contro il fan club de la Collina dei conigli lo ha esaltato quasi per le stesse cose: personaggi a tutto tondo, lunghezza e scene ben definite e ben descritte, avventure e colpi di scena. Ciò che però mi ha colpito, dopo tutti questi mesi di lettura, discussione in classe, strategie, condivisioni scritte è che, alla fine, tutti sono stati in grado di raccontare il romanzo, fornire interpretazioni e argomentare le loro scelte. Il lavoro costante sulla lettura e sulla comprensione, con il lusso del tempo dalla mia, li sta aiutando a diventare lettori critici. Il prossimo anno ci metteremo alla prova con il romanzo distopico The giver di Lois Lowry e il romanzo di formazione e avventura La citta’ delle bestie di Isabelle Allende.

La strada per diventare lettori è lastricata di strategie, di discussioni in classe e di libri, naturalmente.

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