La nuova letteratura e voi
Tre anni fa
Il prossimo 29 gennaio Laletteraturaenoi compirà tre anni. Tre anni fa l’inizio delle pubblicazioni fu aperto da una breve presentazione di Romano Luperini, che dirige il blog dalla sua fondazione. Luperini intitolò quell’intervento Perché questo spazio. Lo riportiamo per intero, poiché sentiamo la necessità di interrogare nuovamente i ‘perché’ del nostro lavoro e di abbozzare un primo bilancio in pubblico.
All’inizio del Novecento la condizione di esilio di intellettuale era un fatto di pochi, un fenomeno elitario, vissuto spesso, soprattutto dagli artisti, in forme metaforiche, per comunicare una situazione di isolamento esistenziale. Negli ultimi anni è diventata di massa e riguarda essenzialmente la sfera sociale. Una intera categoria, un ceto intero sono condannati alla precarietà e alla esclusione. I cosiddetti lavoratori della conoscenza – insegnanti, studenti, traduttori, addetti alla comunicazione – sono privi di potere, di autorità e sostanzialmente relegati nella perifericità. Con la morte di Pasolini, Fortini, Calvino, Volponi, Sciascia, Sanguineti si è chiusa anche la stagione dei grandi letterati-intellettuali, detentori di un’autorità pubblica e di una centralità culturale oggi inimmaginabili.
Questa nuova condizione del ceto intellettuale attraversa sia il mondo della letteratura e della critica (sono venti anni, ormai, che si parla di “crisi della critica”), sia il mondo della scuola. Gli insegnanti non solo hanno perduto credibilità sociale, ma sono stati, e sono tuttora, oggetto, insieme alla scuola pubblica, di una furiosa campagna di denigrazione e di umiliazione.
La nuova organizzazione di questo spazio intende misurarsi con questa situazione, e quindi da un lato con la crisi della letteratura e della critica e dall’altro con la realtà della scuola (didattica, riforma dell’insegnamento, condizione del professore in quanto intellettuale). Di qui i due settori in cui esso si suddivide (dibattito letterario e culturale e dibattito sui problemi della scuola e in particolare sull’insegnamento delle materie letterarie). Ma non è solo una questione di contenuti; è anche e soprattutto una questione di modi: vorremmo infatti che questo diventasse uno spazio di tutti, aperto agli interventi sia di scrittori e critici sia, soprattutto, della massa degli insegnanti e magari anche degli studenti. Si tratta di partire dal basso, puntando su relazioni orizzontali a rete e su connessioni liquide e veloci. Questo sito web può diventare così uno degli strumenti che la nuova condizione degli intellettuali si sta dando per trasformare la propria condizione di esilio in un luogo di elaborazione e di critica e dunque di nuovo protagonismo sociale e culturale.
Un primo bilancio
LN era un progetto strabico: da una parte collegato alla ricerca letteraria dall’altro alla didattica anche non disciplinare (diversi, ad esempio, sono stati gli articoli dedicati ai temi dell’inclusione, alla didattica digitale, alle sperimentazioni metodologiche); da una parte volto all’approfondimento dall’altro alla mediazione; da una parte dedicato alla letteratura dall’altro ai temi del presente.
Del resto alcuni membri della redazione vivono fuori dall’Italia o in città diverse da quelle in cui sono nati, alcuni insegnano all’università, altri alle scuole professionali, alcuni lavorano nell’editoria e fanno ricerca o scrivono, altri si occupano di didattica e formazione. Nessuno fa un solo mestiere o ricopre un ruolo che corrisponda del tutto alla sua funzione. Ci sentivamo meticci e volevamo essere liminari come gli intellettuali di Said.
LN inoltre nasceva contrassegnata da un senso di minorità e da un bisogno di riscatto; puntavamo su “relazioni a rete e connessioni veloci” per costruire un “luogo di elaborazione critica”, ma non siamo riusciti, malgrado le buone intenzioni, a fare di LN uno “spazio di tutti”, aperto agli interventi di scrittori e critici, di insegnanti e studenti.
Per la verità critici e scrittori hanno collaborato generosamente con LN. Si pensi ai contributi mandati da Valerio Magrelli, Stefano Dal Bianco, Francesco Pecoraro, Remo Ceserani, Alberto Casadei, Giulio Ferroni, Angelo Guglielmi, Alessandra Ginzburg, Clotilde Bertoni, Guido Baldi, Pietro Cataldi, Daniele Giglioli, Marianna Mariani, Daniela Brogi, Massimo Recalcati, Andrea Canevaro, Alain Goussot, Giorgio Israel, che ci ha lasciato, Francesco Pecoraro e da molti altri che qui non possiamo ringraziare come vorremmo, perché davvero in tanti ci hanno dato una mano. A ciascuno di loro un grazie sincero!
Lo stesso però non è stato per i docenti di scuola e per gli studenti: solo una piccola parte di insegnanti e di studenti universitari hanno inviato i loro contributi. Eppure fra questi sono in molti a leggerci. Numerosi articoli sono stati letti da più di 10.000 persone, mentre nel complesso LN ha circa 120.000 lettori e non solo dall’Italia, ma anche dagli Stati Uniti, dalla Francia, dalla Gran Bretagna, da Malta, dalla Svizzera, dalla Germania, dal Brasile, dal Belgio e da altri luoghi sparsi in giro per il mondo. Volevamo far da punto di innesco per una “nuova forma di protagonismo” dei nuovi intellettuali e invece abbiamo constatato che i nuovi intellettuali non ricercano nuove forme di protagonismo, o almeno non nei modi che immaginavamo.
La nuova redazione
Ci leggono in molti, ma scrivono in pochi. Questi sono i fatti che emergono dal nostro primo bilancio. Sono fatti che forse non modificano la nostra traiettoria, ma che ci spingono a riorganizzare le nostre forme di intervento. In verità, chi ci segue da più tempo si sarà accorto che in questi tre anni sono già avvenuti vari aggiustamenti, il più importante dei quali è stato l’allargamento della redazione a nuovi collaboratori. Massimiliano Tortora, Alberto Godioli e Marianna Marrucci dal 2015 si sono aggiunti al nucleo originario della redazione formata da Valentino Baldi, Claudia Carmina, Maria Borio ed Emanuela Annaloro. Daniele Lo Vetere, invece, era entrato in redazione un anno dopo l’inizio delle pubblicazioni e diversi mesi prima l’allargamento redazionale.
Un cambio di passo si era reso necessario per far fronte ai molti lettori che ci seguivano e soprattutto per allargare i nostri interessi. Anche in questo passaggio, così come nelle forme di scrittura scelte, sempre meno accademiche e sempre più concentrate, sentivamo il bisogno di allontanarci dallo specialismo da cui venivamo, portando con noi però il rigore e la serietà dei nostri studi.
Ma anche questo non bastava né a coprire il raggio dei nostri interessi, che via via si espandeva, né a sostenere il ritmo e il livello delle pubblicazioni, che abbiamo sempre vagliato a discusso in redazione. In tre anni abbiamo pubblicato 350 articoli, la maggior parte dei quali inediti. Ma forse questa mole di interventi non sempre ha raggiunto i lettori nel modo auspicato. Per questo abbiamo pensato, in collaborazione con l’Editore Palumbo che sostiene la nostra iniziativa, a un nuovo sito che parlasse in forme ancora più dirette ai lettori.
Il nuovo sito
Innanzitutto è stata rivista la grafica: contrasti di colore più marcati e una schermata più ampia per facilitare la lettura. La nuova LN inoltre pubblicherà di norma tre interventi la settimana: il lunedì apriremo le pubblicazioni con un intervento della sezione La scuola e noi, dedicata alla riflessione didattica e ad interventi politico-culturali sul mondo della scuola. Il mercoledì pubblicheremo un articolo su L’interpretazione e noi, la sezione di approfondimento critico-letterario. Mentre il venerdì chiuderemo la settimana con un post su La scrittura e noi, in cui il lettore troverà testi creativi di autori viventi e recensioni ad autori contemporanei. Verrà inoltre istituita una nuova sezione, Il presente e noi, che non avrà una cadenza di pubblicazione fissa perché sarà incentrata su temi di attualità su cui di volta in volta interverremo criticamente. Questi dunque gli appuntamenti coi lettori, tre la settimana, di più non serve, perché non serve aumentare il rumore di fondo che ci pervade e ingorgarci di informazioni che non riusciamo più a metabolizzare. Tre sono gli ambiti di intervento di LN, tre le pubblicazioni settimanali: il lettore avrà il tempo di leggere e di prendere posizione, se lo desidera, come speriamo.
Accanto al blog la letteraturaenoi nascerà inoltre la rivista laletteraturaenoi che avrà una cadenza semestrale e raggrupperà interventi inediti in forma tematica. Ma questa è un’altra storia che speriamo di potervi raccontare molto presto.
Intanto vi auguriamo un anno nuovo di studio, riflessione, ricerca e insegnamento. Vi auguriamo di essere lucidi senza essere cinici e di essere leggeri senza essere superficiali. Vi auguriamo di osare la parola in pubblico e di scommettere su una scuola, un paese e un domani migliori per tutti. Auguriamo un buon anno di lavoro a tutti noi e a tutti voi.
La redazione
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NOTA
Dipinto ad olio di Ernst Ludwig Kirchner, Marcella 1910. Il particolare del volto è l’immagine della nostra testata sin dall’inzio delle pubblicazioni.
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