“Di bianco in bianco” di Laura Pugno. Poesie inedite
Pubblichiamo alcuni versi di Laura Pugno, “Di bianco in bianco”, dalla raccolta inedita L’inizio dell’inverno.
*
ritorna,
dove non c’è stagione ma solo inverno,
sceglie sul greto del fiume
la sua forma
di bianco in bianco, e a volte
lacerando
*
prende anni, poi accade,
lo vedi in questa mattina di dicembre,
guardi e guarderai,
poi la sciarpa e le braccia che gelano. Nessuno
è sceso sulle piste,
c’è nebbia fino alle forme più piccole, il disgelo
*
in calma
compi tutti i gesti,
ricordi chi hai visto nel compierli
è tanto tempo,
da tanto tempo accade,
le loro mani sono passate nelle tue, i loro capelli
*
dov’era il il bianco sulle dita,
o tra le clavicole
la pelle più chiara. Andranno avanti,
si farà sera
una volta e un’altra, le notti in cucina
e tutto quello che è animale è
vivo, è vivo
{module Articoli correlati}
Articoli correlati
No related posts.
Commento
Rispondi a Giuseppe Alfonso Annulla risposta
-
L’interpretazione e noi
-
A che serve la poesia? Parole da Gaza -
La pigra potenza. Filmare Sandro Penna tra documento, cinema sperimentale e televisione -
La Cina nelle pagine di un dissidente letterario: Yu Hua -
La trasformazione di un mito: Robinson da Defoe a Vittorini -
-
La scrittura e noi
-
Inchiesta sulla letteratura Working class /5 – Matteo Rusconi -
Storie di famiglie. Su Una famiglia americana di Joyce Carol Oates -
Inchiesta sulla letteratura Working class /4 – Fabio Franzin -
Sono comuni le cose degli amici. Su “Platone. Una storia d’amore” di Matteo Nucci -
-
La scuola e noi
-
QUASI DISCRETO = 6/7 = 6.75 = VA BENINO? -
Tradire Manzoni? Una proposta didattica su “The Betrothed” di Michael Moore -
Costruire un laboratorio di scrittura interdisciplinare: diritti del lavoro e diritti umani al centro della formazione critica -
Vivere e riappropriarsi del territorio -
-
Il presente e noi
-
Su Il sentiero azzurro (O Último Azul) di Gabriel Mascaro -
Un “collegio” dei docenti nazionale per Gaza -
Fermiamo la scuola: la protesta degli insegnanti dell’Alto Adige -
“Un crimine impefetto” (Franck Dubosc) -
Commenti recenti
- Stefania Meniconi su La trasformazione di un mito: Robinson da Defoe a VittoriniGrazie a te, Barbara! Come pensi di lavorare su questi spunti? Mi hai incuriosito…
- Rinaldo su QUASI DISCRETO = 6/7 = 6.75 = VA BENINO?Questo è un articolo magistrale. Chissà se Corsini lo leggerà mai.
- Il Giorno della Memoria ai tempi di Gaza – La porta su Viviamo ormai dentro una logica di guerra? Su Antisemita. Una parola in ostaggio di Valentina Pisanty[…] LEGGI L’ARTICOLO […]
- PAOLO MAZZOCCHINI su Fermiamo la scuola: la protesta degli insegnanti dell’Alto AdigeSottoscrivo ogni parola del comunicato sindacale di questi coraggiosi colleghi e auguro alla loro iniziativa…
- Veronica su Vivere e riappropriarsi del territorioCaro Matteo, ti ringrazio per il tempo che hai voluto dedicare alla lettura del mio…
Colophon
Direttore
Romano Luperini
Redazione
Antonella Amato, Emanuela Bandini, Alberto Bertino, Linda Cavadini, Gabriele Cingolani, Roberto Contu, Giulia Falistocco, Orsetta Innocenti, Daniele Lo Vetere, Morena Marsilio, Luisa Mirone, Stefano Rossetti, Katia Trombetta, Emanuele Zinato
Caporedattore
Roberto Contu
Editore
G.B. Palumbo Editore

non l’ho trovato qui
Cerco da tempo di capire che cosa si possa definire poesia (non sono originale in questo tentativo ma se non lo faccio io , per me stesso, nessun altro può farlo). Sono capitato qui per caso seguendo un nome che non conoscevo; certo non è poesia scrivere una stringa e poi sconnetterla in brevi frammenti (andare spesso a capo) evitando le congiunzioni (le povere e umili congiunzioni) certo non è poesia questa: cioè lo è tantissimo, certo, ma solo nella pretesa di esserlo.