Pubblichiamo alcuni versi di Laura Pugno, “Di bianco in bianco”, dalla raccolta inedita L’inizio dell’inverno.
*
ritorna,
dove non c’è stagione ma solo inverno,
sceglie sul greto del fiume
la sua forma
di bianco in bianco, e a volte
lacerando
*
prende anni, poi accade,
lo vedi in questa mattina di dicembre,
guardi e guarderai,
poi la sciarpa e le braccia che gelano. Nessuno
è sceso sulle piste,
c’è nebbia fino alle forme più piccole, il disgelo
*
in calma
compi tutti i gesti,
ricordi chi hai visto nel compierli
è tanto tempo,
da tanto tempo accade,
le loro mani sono passate nelle tue, i loro capelli
*
dov’era il il bianco sulle dita,
o tra le clavicole
la pelle più chiara. Andranno avanti,
si farà sera
una volta e un’altra, le notti in cucina
e tutto quello che è animale è
vivo, è vivo
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Romano Luperini
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Daniele Lo Vetere
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non l’ho trovato qui
Cerco da tempo di capire che cosa si possa definire poesia (non sono originale in questo tentativo ma se non lo faccio io , per me stesso, nessun altro può farlo). Sono capitato qui per caso seguendo un nome che non conoscevo; certo non è poesia scrivere una stringa e poi sconnetterla in brevi frammenti (andare spesso a capo) evitando le congiunzioni (le povere e umili congiunzioni) certo non è poesia questa: cioè lo è tantissimo, certo, ma solo nella pretesa di esserlo.