Cesare Cases, L’opera – l’archivio – l’eredità. Siena 27-28 ottobre 2022
Articoli correlati
Nessun articolo correlato.
Comments (1)
Lascia un commento Annulla risposta
-
L’interpretazione e noi
-
Abitare la tradizione per mirare il cielo. La voce inattuale di Giacomo Panicucci
-
Oltre il politicamente corretto e la cancel culture. Su Guerre culturali e neoliberismo di Mimmo Cangiano
-
Le poesie di Seamus Heaney
-
Una scrittrice tra parentesi. Note sulle ‘Rime’ di Isabella Morra a cura di Gianni Palumbo
-
-
La scrittura e noi
-
Scrittrici del Medioevo
-
L’invenzione della solitudine: padri, figli, memoria secondo Paul Auster
-
Perché leggere “Gli anni perduti” di Vitaliano Brancati
-
“L’estate breve” di Enrico Macioci
-
-
La scuola e noi
-
Un testo per cominciare
-
“Estranei. Un anno in una scuola per stranieri” di Alessandro Gazzoli
-
Appunti per un racconto fantastico
-
Scuola autentica e scuola inautentica
-
-
Il presente e noi
-
Prime crepe nel “blocco” meloniano? La rivolta dei trattori, il voto sardo e lo stop abruzzese
-
Contro la sindrome legalitaria. Ancora sui fatti di Pisa
-
Dalla parte sbagliata della storia. Gaza e noi
-
Tossico non è il canone letterario
-
Commenti recenti
- Scritture postsecolari – Il soma nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. – Le parole e le cose² su Il rocambolesco “ritorno alla realtà” di un Peter Pan contemporaneo: L’impero del sogno di Vanni Santoni[…] in cap. II, par., VII. [24] V. Santoni, L’impero del sogno, op. cit., p….
- Margherita su Un testo per cominciareCondivido il pensiero degli autori, l’ articolo è molto interessante: grazie per la riflessione offerta…
- Gioiello Tognoni su “La suprema inchiesta.” Sul romanzo di Alberto CasadeiSorprende, ma forse no, di non vedere questo romanzo fra quelli scelti nei principali premi…
- Eros Barone su Prime crepe nel “blocco” meloniano? La rivolta dei trattori, il voto sardo e lo stop abruzzeseIl fenomeno dell’astensione è in crescita da lungo tempo. Rispecchia il declino dell’imperialismo italiano e…
- La postura e l’impostura, la scuola che si posta – Le parole e le cose² su L’insegnante è collettivo (il consiglio, il dipartimento, il collegio)[…] fisici della sua presenza: la classe, il consiglio, il dipartimento, il collegio docenti. Di…
Colophon
Direttore
Romano Luperini
Redazione
Antonella Amato, Emanuela Bandini, Alberto Bertino, Linda Cavadini, Roberto Contu, Daniele Lo Vetere, Morena Marsilio, Luisa Mirone, Annalisa Nacinovich, Stefano Rossetti, Katia Trombetta, Emanuele Zinato
Caporedattore
Daniele Lo Vetere
Editore
G.B. Palumbo Editore
L’opera di Cases è composta di omeomerie, parti molteplici che tendono a riflettere, in modo necessariamente simpleiadico, una totalità che è andata in frantumi. Del resto, egli ne era cosciente, giacché si vantava, come Antonio Labriola, di non aver mai scritto un libro (a parte la tesi di laurea su Junger). In quelle omeomerie, fatte di articoli, saggi, recensioni, raccontini e perfino poesie, si manifesta, all’insegna della classicità, un epigono di Karl Marx, di Thomas Mann e di Bertolt Brecht che reagisce con l’acido solforico dell’ironia e del sarcasmo alla fenomenologia sempre più oscena del tardo capitalismo. Della sua lezione etico-politica merita di essere ricordato l’intransigente antiamericanismo, da lui ravvisato quale preliminare e necessaria forma – l’unica intellettualmente e moralmente degna – di reazione e di opposizione al volto, per l’appunto osceno e spesso atroce, dello “Zeitgeist” che domina l’Occidente. E giustamente Cases ebbe a criticare Habermas, che nello “Historikerstreit” contro Nolte era giunto a prendere gli Usa quale modello di democrazia. Del suo contrastato maestro Giorgio Lukàcs gli rimase del tutto estranei il progetto di un’ontologia dell’essere sociale e, in buona sostanza, la lezione del razionalismo incarnata da Spinoza, da Kant e da Hegel. Cesare Cases proveniva in effetti da un altro ramo: quello corrispondente alle filosofie decadenti
critico-negative, di cui l’innocuo messianismo testimoniale di Benjamin e la involuta dialettica negativa di Adorno sono altrettante superfetazioni. E come tutti i corifei di quel ramo irrideva, con spirito goliardico, alle catene senza liberarsene.