Desìo – Ariosto e noi
a cura della IV E del Liceo Scientifico S. Cannizzaro di Palermo
E poi è nata l’idea di Desìo. Non è facile definire come, nel continuum dell’attività didattica, è sorta la proposta di far rivivere l’Orlando Furioso, che proprio quest’anno compie 500 anni, attraverso la creazione di un cortometraggio. In diverse città italiane l’Università festeggiava il poema durante la Giornata della Letteratura e noi avevamo già letto e discusso molte ottave, che ci trascinavano col loro ritmo armonioso: ci perdevamo nel palazzo di Atlante, luogo della ricerca incessante e labirintica, ci soffermavamo fin sotto le scale anche, a cercare giganti, come Ruggiero; accompagnavamo Orlando fino al cuore della sua follia, ripercorrevamo l’errare di Astolfo fin sulla luna e stavamo a contemplare da lassù la terra, piccola, insignificante; sorridevamo sempre al pensiero che egli sì, avesse ripreso anche il suo senno insieme a quello di Orlando, ma per riperderlo poi, ben presto, perché si sa, siamo in bilico noi, poveri umani. E poi quella donna inedita, Angelica, così affascinante, sorda a tanto desiderare, che alla fine tra tanti eroi aveva scelto il meno desiderabile degli uomini, un povero fante, Medoro.
E dunque è nata l’idea di Desìo: dovevamo proporre alla giornata della Letteratura un progetto didattico innovativo per festeggiare quello che era diventato ormai il nostro Ariosto. Saremmo partiti dalla riscrittura di alcune ottave del Palazzo del mago Atlante (Francesco non si taglia mai i capelli, ma fa battute in endecasillabi, lui!), che avrebbero parlato di desideri struggenti e attuali. Perché ancora oggi ci è dato di avvertire la “mancanza delle stelle”, di ricercare un senso al nostro agire. Così ci siamo chiesti quale sia la meta di ogni folle aspirazione, cosa turba e cattura, per quale brama un essere umano dei nostri giorni arriverebbe a “perder sé stesso”. Tra i cumuli di desideri dell’immaginario contemporaneo ne abbiamo scelti tre: l’amore, la brama di fama e successo, la smania di perfezione fisica. È stato un lavoro di squadra, un’impresa ardua, ma sinfonica, un’esperienza intensa. La scrittura della sceneggiatura, e poi l’individuazione del set, l’affascinante villa Pottino, col suo giardino magico, i suoi chiaroscuri interni, le scale invitanti, i saloni in cui perdersi è facile. E ancora la composizione delle musiche originali e le nottate di montaggio e produzione del cortometraggio: tutto interamente realizzato dagli alunni, ormai appassionati poeti, attori, registi, sceneggiatori, musicisti.
E poi è nato Desìo. Io avevo suggerito Il castello dei desideri incrociati, ma loro volevano essere più incisivi, dicevano che con Desìo sarebbero arrivati al cuore quella questione, visto che il titolo dà nome a quella forza ossessiva, struggente e insaziabile che si ostina a vivere e diventa il motore stesso di ogni nostra esperienza.
Ariosto è stato festeggiato. Aveva ragione Calvino, quando diceva che «un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire».
{module Correlati}
Articoli correlati
Nessun articolo correlato.
-
L’interpretazione e noi
-
La memoria familiare di Clara Sereni
-
Anatomia del personaggio romanzesco
-
La scomparsa di Frate Elia
-
Elsa de’ Giorgi, Italo Calvino e la rimozione di una donna
-
-
La scrittura e noi
-
Abitanti di Neverland, in cerca di futuro: “La straniera” di Claudia Durastanti
-
Magnifico e tremendo stava l’amore. Intervista a Maria Grazia Calandrone
-
Cronache della Nakba: rileggere S. Yizhar
-
Perché leggere (in classe) Il corpo di Stephen King
-
-
La scuola e noi
-
Padri/padroni nella letteratura del primo Novecento
-
Dopo il convegno: le parole, le persone, le idee
-
I «tempi moderni» della Scuola tra economia della conoscenza e Confindustria
-
«Segno di grandezza e nobiltà». Giacomo Leopardi oltre gli automatismi didattici
-
-
Il presente e noi
-
Il bisogno di un nuovo umanesimo
-
La letteratura e noi a convegno. Palermo 3 e 4 ottobre 2024
-
Verso il convegno di LN /2. Svegliarsi alla verità: l’insegnamento e il freno d’emergenza
-
Verso il convegno di LN /1. Dare spettacolo o capire lo spettacolo? Prospettive sulla media education a scuola
-
Commenti recenti
- Eros Barone su Il bisogno di un nuovo umanesimo“L’uomo è buono, il vitello saporito”, commentava Bertolt Brecht di fronte a sermoni edificanti ed…
- Roberto Oddo su Dopo il convegno: le parole, le persone, le ideeGrazie di cuore. Ho vissuto quanto raccontate ed è un’esperienza fondamentale nel lavoro quotidiano.
- Alberto Moreni su Perché leggere La scatola nera di Amos OzOttima presentazione di un grande libro che sa cogliere – con decenni di anticipo rispetto…
- I Lincei e l’INVALSI: 10 domande scomode – INFODOCENTI su I «tempi moderni» della Scuola tra economia della conoscenza e Confindustria[…] Il tema della valutazione è centrale a scuola. Crediamo che sia importantissimo continuare a…
- Leda Nassimbeni su Gli scrittori del Medio Oriente e dell’Africa Mediterranea/ Scrittori del mondo 2Bellissima carrellata su autori e opere del mondo. Geniale la catalogazione per aree geografiche e…
Colophon
Direttore
Romano Luperini
Redazione
Antonella Amato, Emanuela Bandini, Alberto Bertino, Linda Cavadini, Gabriele Cingolani, Roberto Contu, Daniele Lo Vetere, Morena Marsilio, Luisa Mirone, Stefano Rossetti, Katia Trombetta, Emanuele Zinato
Caporedattore
Roberto Contu
Editore
G.B. Palumbo Editore
Lascia un commento