Un documento sul conflitto israelo-palestinese
Riceviamo e pubblichiamo un documento firmato da alcuni docenti romani sul conflitto israelo-palestinese.
In questo momento, in cui forti sono i venti di guerra, la Scuola, come luogo privilegiato di partecipazione alla vita democratica e di formazione della coscienza critica delle giovani generazioni, ha il compito morale di testimoniare attivamente la sua vocazione nel promuovere la cultura della pace e ripudiare la guerra, rendendo così concreto uno dei principi fondanti della nostra Carta Costituzionale, che all’art. 11 recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”.
Noi docenti sentiamo il dovere di lanciare un appello a tutte le istituzioni italiane perché si adoperino nella comunità internazionale per bloccare il prima possibile la spirale di violenza che sta causando in Medio Oriente il massacro di migliaia di civili indifesi. La complessa storia del conflitto israeliano-palestinese si trascina da più di 75 anni e non è assolutamente pensabile che si possa risolvere infierendo ancora contro il popolo palestinese.
Non possiamo rimanere indifferenti, non possiamo pensare di legittimare azioni di violenza indiscriminata e di guerra contro la popolazione indifesa in Palestina: anche l’agenzia dell’ONU per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) ha definito quello che sta avvenendo a Gaza “una catastrofe umanitaria senza precedenti”.
Esercitiamo la forza della nostra cultura della Pace “Restiamo Umani”
Ci dissociamo profondamente dall’operato di un mondo politico che, invece di premere per un’azione diplomatica che prevenga altra violenza e cerchi una soluzione al drammatico conflitto fra Israele e il popolo palestinese, appoggia apertamente la risposta armata e nuove guerre.
Con profonda angoscia constatiamo che il valore della pace, della solidarietà e della cooperazione fra i popoli ha lasciato il posto alla cultura della violenza, dei massacri e della distruzione.
Antonella Donnini, Annarita Pagliara, Laura Mazzotti, Federico Petrolati, Barbara Gentili, Damiano Frasca, Roberta Ingitti, Livia Aromatario, Giovanni Romano Gargarelli, Daniela Di Lullo, Gianna Sullo, Lucia Lanfiuti Baldi, Floriana Blasi, Luca Calzoletti, Patrizia Carbone, Annapia Circella, Manuela Cerri, Gioia De Laurenziis, Leonardina Di Carlo, Antonella Di Giannantonio, Simona Garofalo, Maria Vittoria Giaroli Di Carlo, Francesco Larocca, Doriana Macrì, Roberta Matteini, Irene Migliore, Stella Marina Minutoli, Claudio Nanni, Pietro Ottavianelli, Claudia Rampon, Toni Ripa, Vito Ruggiero, Rita Testa, Francesca Vilmercati, Giulio Catelli, Irene Carducci, Giuseppe La Banca, Valentina Taloni, Annalisa Carletti, Franca Donato, Licia Rigotti, Teresa Altimari, Maria Rosaria Pisciotti, Anna Aita, Maria Concetta Mondello, Eleonora Testi, Alessandra Faraoni, Daniela Bartoccini, Maria Pina Venditti, Palmira De Angelis, Patrizia Silverio, Marta Turilli, Laura D’Alatri, Cecilia Flamini, Cinzia Buonanno, Giovanni Vassallo, Maria Serravezza, Lorenza Parretti, Enrico Castelli Gattinara, Chiara Avallone, Claudia Bruzzese Gargia, Roberta Ceccarelli, Pamela
Cerulli, Laura Cunto, Mariella Cupitò, Antonella Fosca, Luigi Greco, Silvia Incitti, Santa Laganà, Ilaria Liberati, Antonella Marandino, Tommaso Mariniello, Fabrizio Miliucci, Davide Misiano, Veronica Moro, Valerio Pacelli, Alerino Palma, Valerio Palone, Alessandra Referza, Daniela Santese, Maria Luisa Siclari, Giulietta Stirati, Marina
Tortora, Francesca Vicarelli, Simone Vacatello, Francesco Aprea, Roberto Zingoni,
Diego Chiaraluce, Enrico Flamini, Roberto De Santis, Angelo Zanni, Marialisa Bruzzaniti, Lina Leone.
Da non docenti hanno voluto sottoscrivere questo appello insieme a noi anche Marco Costantini, Lucia Costantini, Maria Serena Costantini, Francesco Barberio e Cristina Franco.
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Sono una insegnante, vorrei poter dare il mio contributo aggiungendo una firma. Grazie
Si, aggiungiamo anche il suo nome allora. Grazie
Mi associo all’appello.