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Sul “brutto Verga” e Susanna Tamaro

Pubblichiamo il comunicato del Consiglio Scientifico della Fondazione Verga, relativo alle parole pronunciate dalla scrittrice Susanna Tamaro al Salone del libro di Torino. Il comunicato è già uscito ieri sul sito della Fondazione.

Le recenti affermazioni di Susanna Tamaro al Salone del libro di Torino, rilanciate dagli organi di stampa («ci sono testi davvero difficili e anche brutti. Basta con Verga»), sarebbero di per sé risibili per l’indecoroso suggerimento («si potrebbe sostituire Verga con Va’ dove ti porta il cuore»). Poiché sono state presentate come indicazioni per l’insegnamento della letteratura a scuola, richiedono però qualche breve considerazione: 1) la logica del mercato del libro, e dei suoi interessi economici, non può pensare di imporre senza alcun ritegno le sue scelte al canone letterario del nostro Paese; 2) l’insegnamento della letteratura a scuola va certamente adeguato ai tempi, dedicando maggiore spazio alla letteratura contemporanea, senza però rinunciare ai grandi classici e alle domande di senso che da essi possono scaturire; 3) il piacere che deriva dalla lettura dei grandi libri ha un’intensità, un valore più duraturo, più profondo della superficiale contingente “piacevolezza” che si sottrae alle domande di senso, anche se queste possono apparire “difficili”; 4) i giovani hanno tendenzialmente bisogno di “comprendere”. A tale bisogno può rispondere soprattutto la grande letteratura, mediata dall’insegnamento all’interno di quella comunità interpretante che è ogni classe scolastica; 5) le letture “amene”, come il libro più famoso della signora Tamaro, possono far evadere dalla cruda realtà, ma non forniscono ai ragazzi quella sensazione di rispecchiamento che gli psicologi additano come passaggio fondamentale per la crescita dell’io. Allora vorremmo chiedere alla scrittrice: è più formativo per mettere in guardia dal bullismo il “brutto e cattivo” Rosso Malpelo o la letteratura alla melassa? 6) la letteratura sa rappresentare anche le brutture degli uomini, anche l’inferno, come hanno fatto Dante, Shakespeare, Verga: rendendo però, nelle forme immortali delle loro opere, “bella” anche la cattiveria del mondo.

La Presidente e il Vicepresidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Verga

Gabriella Alfieri e Andrea Manganaro

Catania, 20/05/23

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