Proposte per giovani lettori – “Tutti i sogni portano al mare” di Jutta Richter
Assaggio di lettura
Certe volte devi andartene,
andartene dove è estate.
Al sud…sì forse.
Al mare…sì forse.
Ti metti in cammino e senti il profumo del sole e del vento.
profumo di pesce, fuco e catrame.
Ti metti in cammino e le rondini diventano gabbiani.
Svolti l’angolo.
Ecco la stazione.
E dietro la stazione,
puoi starne certo,
Dietro la stazione c’è il mare (p.5)
E così è rimasto solo. Per la prima volta. Completamente solo per la strada, solo nella città. Anche di notte. Se non avesse incontrato Kosmos, non avrebbe avuto scampo.
“Hai l’aria di uno che ha appena tagliato la corda, e da come cammini si direbbe che fai di tutto per essere scoperto.”
“Tu che ne sai?”
“E poi quando uno ti arriva alle spalle e si mette a parlare non devi scattare come una molla!”
“Voltati piano e adesso lasciami in pace”
E aveva proseguito, ma dopo dieci passi Nove gli era corso dietro.
“Aspettami! Ehi aspettami! Dove vai?”
Ma Kosmos continuava a fare finta di niente.
“Al mare fa caldo” gridava Nove. “Al mare è estate! E ci sono case vuote… potremmo andarci insieme.”
All’improvviso Kosmos si era fermato. Aveva l’aria di uno che sa bene come ci si arriva, al mare.
“…Andarci insieme?”
“Sì, insieme. Io e te. Io sono Nove” Aveva detto Nove ansimando e gli aveva teso la mano.
E Kosmos gliela aveva stretta e aveva detto:
“Kosmos. Io sono Kosmos” (p.10)
Genere: romanzo di formazione per lettori 11/14 anni
La storia
Nove è un bambino. Tutti lo chiamano Nove, come i suoi anni, forse. Da qualche giorno è scappato: a casa ha un nuovo patrigno che non lo vuole intorno, così ogni notte entra da una finestra lasciata aperta dalla mamma, fino a quando non la trova riversa sul pavimento, chiama la polizia ma giura di non tornare più.
Kosmos ha un’età indefinita dalle parti dell’adolescenza e vive per strada da molto più tempo, conosce tutti: Zucca-Peer, Jonny Armonica, Ilse la Rossa e Hain Shoop, solo che loro sono ladri e vagabondi, lui no, lui ha altre idee e progetti. Lui vuole andare al mare e aprire un chiosco sulla spiaggia, Nove gli si appiccica addosso cercando protezione, affetto e sicurezza, ma è il sogno del mare a spingerlo, anche se “ci vogliono i soldi” per realizzarlo. Per questo i due soci stringono un patto con la bellissima e ricchissima proprietaria di un bar, la regina di Caracas, abito azzurro e collana coordinata. I ragazzi ottengono mille euro in cambio di ciò che hanno di più prezioso: per Nove significa rinunciare al proprio angelo custode, per Kosmos accettare di proteggere il bambino a costo della vita (anche se non ne ha alcuna voglia). Da questa decisione nasceranno tutta una serie di conseguenze e di scelte grottesche e surreali che noi osserviamo ora dal punto di vista di Nove, ora da quello di Kosmos, ora da quello dell’umanità che ruota loro intorno. Il mare resta sullo sfondo e sarà la chiave di un finale che, sebbene lieto, non è forse quello che ci saremmo aspettati.
Il titolo
Il titolo – tutti i sogni portano al mare – è l’unione di due frasi chiave del romanzo, pronunciate rispettivamente dalla regina di Caracas e da Kosmos: “i sogni sono più importanti degli angeli. Sono perfino più importanti del pane a volte” e “Tutti i fiumi portano al mare, basta seguirli”. Il mare per Nove e Kosmos è luogo di rinascita, ma anche luogo fisico in cui la salsedine ti resta sulle labbra, il profumo ti apre i polmoni e le rondini lasciano spazio ai gabbiani. Raggiungere il mare è un’avventura pericolosa, ma per i due protagonisti significa salvezza e crescita.
I personaggi
Protagonisti del romanzo sono Nove e Kosmos, un bambino e un ragazzo che scelgono una nuova vita, fuggono verso il mare e si lasciano alle spalle violenza, miseria ed espedienti. Era stata la vecchia Schidtke a assegnare il nome a Kosmos perché lo trovava uguale a un marinaio che aveva valicato tutti i mari del mondo, il capitano Kosmos: da quel momento il mare era diventato il suo chiodo fisso. Kosmos non ha regole, vive di espedienti ma con Nove sperimenta la cura, la possibilità di essere diverso: il bambino con la sua semplicità, con le regole ferree e il suo mondo immaginifico lo conquista giorno per giorno, benché la tentazione di mollarlo e scappare con i soldi sia forte e concreta. Insieme a loro troviamo la regina di Caracas e l’umanità picaresca di questa città: tutti i personaggi saranno uniti e cambiati dal piccolo Nove o meglio dal prendersi cura di lui.
Gli aspetti formali
Questo è un testo polisemico: apparentemente semplice e chiaro, nasconde simboli e significati nascosti. La vicenda, raccontata da un narratore in terza persona, con tono leggero e distaccato è interrotta da frequenti flashback che riguardano soprattutto Nove e la regina di Caracas, accomunati da una storia di miseria descritta in modo asciutto e semplice, senza cercare il coinvolgimento emotivo col lettore. Le avventure dei personaggi convergono fra loro e sono anche molto divertenti. La scrittura è paratattica, sintetica e molto curata: non c’è nemmeno una parola di troppo.
Perché proporne la lettura
Tutti i sogni portano al mare è un racconto di avventura e formazione che permette di affrontare temi molto forti, pur raccontati in modo lieve e divertito: la violenza domestica, l’infanzia rubata, la povertà, l’abbandono. Il lettore si trova catapultato in situazioni e discorsi surreali e avverte lo straniamento di divertirsi per quello che succede e al contempo provare imbarazzo e dolore perché ciò per cui sta sorridendo è, in realtà, terribile (ad esempio Nove vende il proprio angelo custode in questo bar decisamente strambo, l’angelo è, però, un legame con la sua mamma e la situazione terribile che vive). Il personaggio di Kosmos è complesso: da una parte vorrebbe prendersi cura di Nove, dall’altra pensa che sia per lui un impiccio; per questo deve compiere una scelta controcorrente rispetto al mondo in cui si trova a vivere e che potrebbe costringerlo alla solitudine. Questo libro pone i giovani lettori di fronte alla complessità della vita e delle scelte che essa impone.
Informazioni editoriali
Beisler editore
Traduzione dal tedesco di Bice Rinaldi
Pagine 88
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