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diretto da Romano Luperini

Disumanizzazione della vita e funzione delle umane lettere: laletteraturaenoi chiama in convegno lettrici e lettori

Il convegno

Il 3 e 4 ottobre prossimi la redazione de laletteraturaenoi terrà a Palermo il suo primo convegno nazionale. Il blog fondato e diretto da Romano Luperiniha scelto di inaugurare così il suo secondo decennio di vita: aprendo alle sue lettrici e ai suoi lettori uno spazio fisico, agito, tridimensionale per parlare e ascoltare, per raccogliere pensieri ed esperienze sulla scuola e la letteratura, per fare il punto sulla situazione politico-culturale italiana.

Il convegno sarà l’occasione per interrogarci sul ruolo della scuola, in una fase storica di profondi cambiamenti, nel contesto dei nuovi concorsi a cattedra e delle recenti proposte ministeriali di revisione delle Indicazioni Nazionali. Affronteremo le questioni-chiave che, in questi anni, hanno catalizzato l’impegno non solo delle redattrici e dei redattori, ma anche di tante voci “esterne” che con generosità e passione hanno contribuito ad ampliare e arricchire il dibattito: la formazione docenti e il loro compito sociale e culturale, la funzione civile dell’educazione letteraria e della educazione ai media, la pratica della lettura e della scrittura.

I momenti di discussione e confronto avranno natura seminariale e vedranno la partecipazione della redazione e di rappresentanti delle associazioni disciplinari ADI e ADI-SD, COMPALIT, MOD.

Si intrecceranno con tre laboratori didattici, in cui metteremo alla prova delle pratiche d’aula alcune ipotesi teoriche che ci muovono: studiare in una prospettiva di integrazione linguaggi differenti e sperimentare le potenzialità di una media education non tecnocratica; costruire attività in cui assumano un ruolo centrale la logica critica e la competenza argomentativa, muovendo da testi letterari frequentati nella scuola secondaria sia di primo che di secondo grado; costruire pratiche di lettura e interpretazione della lirica d’amore, per sperimentare percorsi in continuità fra scuola secondaria di primo e secondo grado.

Il titolo

L’affermazione della intelligenza artificiale negli ambiti più disparati dell’esistenza ha semplicemente acceso nuovi e più potenti riflettori su un processo di disumanizzazione della vita che, in realtà, ha origini assai più remote e solo in parte connesse all’uso crescente delle macchine. La riduzione dei rapporti umani a rapporti di produzione, la trasformazione di ogni prodotto umano in merce, l’aggressione costante e sistematica dell’ambiente sembrano rendere ormai impraticabile ogni prospettiva di una comunità basata su strutture sociali e culturali fondate sulla condivisione, sulla solidarietà, sullo scambio alla pari; si impongono invece gerarchie dettate dalla ricchezza e dal successo economico, in spregio del rispetto basilare della dignità individuale. In questo quadro, indipendentemente dal colore del governo in carica, negli ultimi anni la traiettoria dell’istruzione pubblica italiana muove dal pubblico verso il privato, da una formazione della persona e del cittadino a una formazione del lavoratore subordinato e del consumatore, da un sapere critico a un sapere superficiale e conformista. Nel contesto della scuola pubblica, la letteratura, la cui pericolante condizione viene da anni denunciata a gran voce, rischia di essere asservita a questi mutamenti.

Qual è il nesso che lega profondamente letteratura, scuola e società? Quale il ruolo che ancora la letteratura e la scuola (e la letteratura a scuola) possono giocare per contrastare la perdita di umanità che vediamo evidente intorno a noi, ma ci ostiniamo a non considerare irreversibile?

Da questi interrogativi nasce il titolo che si è voluto dare al convegno.

Gli obiettivi

Interrogarsi è il punto necessario di partenza; ma non basta. Occorre aprire delle prospettive, darsi degli obiettivi concreti, praticabili. Il convegno de laletteraturaenoi proverà a farlo, nella consapevolezza che ogni risposta non è mai definitiva, ma va declinata negli spazi, nei tempi e nel linguaggio delle persone che in quegli spazi e in quei tempi si muovono e agiscono. Le nostre riflessioni teoriche, il confronto seminariale, le attività dei laboratori didattici percorreranno quindi le direttrici che qui di seguito presentiamo in forma sintetica.

Sul piano della riflessione culturale, sociale e politica, l’attenzione sarà concentrata su due temi: i percorsi di formazione dei docenti, iniziale e in itinere; il ruolo sociale di chi insegna, la sua responsabilità e libertà, nel contesto evolutivo del sistema di istruzione.

Rispetto alla professione docente nei suoi diversi aspetti (trasmissione di conoscenze, didattica per competenze, metodologia, valutazione), saranno ripresi, discussi e analizzati valori e pratiche che da sempre costituiscono parte essenziale del nostro lavoro culturale: l’esigenza di un costante processo di autovalutazione e di confronto fra persone che lavorano in differenti ordini, tipologie di scuola, regioni italiane; la costruzione di percorsi letterari di diversa natura (intertestuali, per temi, ecc.) nel dialogo fra storicizzazione e attualizzazione; la promozione di una didattica fondata sulla lettura diretta di testi anche difficili, che mettono in discussione preconcetti e visioni del mondo, e sul processo di riappropriazione da parte di chi legge; l’integrazione tra educazione linguistica e educazione letteraria.

Su argomenti e problemi così articolati e complessi coltiviamo l’ambizione di dare, insieme a tutte le colleghe e i colleghi che parteciperanno ai lavori del convegno, il nostro contributo di libertà intellettuale e di lotta al dilagante conformismo didattico e culturale.

(L’illustrazione è di Stefania Melotto)

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