Letteratura per giovani adulti /5. Intervista a Bernard Friot
A cura di Morena Marsilio
1) Quando ha iniziato a scrivere narrativa destinata ai ragazzi e quale è stata la molla che l’ha spinta a scegliere proprio i giovani come destinatari privilegiati dei suoi testi?
Ho iniziato a scrivere quando ero docente in un istituto superiore per futuri insegnanti della scuola primaria. Durante questo periodo andavo spesso nelle classi e ho aiutato bambini a scrivere racconti. All’inizio facevo loro da segretario. Mi dettavano storie ed io scrivevo, facevo delle domande, li aiutavo a iniziare o sviluppare i loro testi. E poi, poco a poco, ho scritto racconti per questi bambini, soprattutto per incoraggiare quelli che avevano delle difficoltà con la lettura. Perciò ho scritto racconti brevi e sorprendenti.
2) Quali sono i temi più ricorrenti nella sua narrativa e a quale bisogno comunicativo rispondono?
È una domanda difficile. Non scrivo su un tema, scrivo storie. Non mi preoccupo del significato di queste storie. Non è il mio compito di scrittore di interpretare le storie che scrivo, è il compito del lettore, che ha anche totale libertà di interpretare i testi come gli piace e come gli serve.
3) Ritiene che sia cambiato il modo in cui la sua generazione ha vissuto l’adolescenza e quello in cui la affrontano i giovani di oggi?
Di sicuro. I rapporti con gli adulti sono diversi, ci sono tanti nuovi mezzi di comunicazione, etc. Poi sono cambiate le condizioni socioeconomiche. Alla fine, non saprei dire se è più facile essere adolescenti oggi. Non ho un ricordo molto gradevole della mia adolescenza che ho racconto (in parte) nel libro Un altro me (Topipittori).
4) Quali sono state le letture che l’hanno “formata” e quali sono, oggi, i modelli letterari cui si rifà?
Tutti i libri che ho letto mi hanno “formato”, albi illustrati, fiabe, fumetti, romanzi, biografie… fino ai libri di cucina! Libri “letterari” come libri più popolari e meno considerati. Perché un libro non agisce mai da solo. Dipende dal momento, dalle persone che te lo regalano o consigliano, dal tuo stato d’anima al momento della lettura, dai libri letti anteriormente.
5) La disaffezione dei giovani nei confronti della lettura è sempre più diffusa: quali pensa possano essere sono le ragioni principali e come le agenzie educative potrebbero operare per remare controcorrente?
Non sono cosi pessimista. L’editoria per ragazzi è in crescita in Italia da anni. Vuol dire che ci sono ragazzi e bambini che leggono, scuole e biblioteche che fanno il lavoro, tante iniziative di promozione alla lettura… Quello che mi preoccupa sono le disuguaglianze culturali e sociali che fanno sì che la lettura sembra molto lontana a tanti ragazzi. È in nostro compito 1) di scrivere e pubblicare libri per TUTTI i lettori, 2) trovare il modo di cambiare in modo positivo le rappresentazioni sbagliate che hanno della lettura tanti ragazzi.
6) La scuola resta un importante baluardo per cercare di innescare un circolo virtuoso tra giovani e lettura, soprattutto facendo leva su quello spazio, insieme periferico e centrale, di libertà costituito dalle letture personali assegnate nel corso dell’anno scolastico. È in questo ambito, inoltre, si potrebbe utilmente mettere in contatto i ragazzi con la narrativa dell’estremo contemporaneo. Potrebbe indicare tre romanzi o raccolte di racconti italiani o stranieri degli ultimi vent’anni, a suo parere irrinunciabili, che proporrebbe in lettura ad adolescenti tra i 16 e i 18 anni?
Difficile scegliere! Inizio con un libro di poesia: Viaggio Verso, di Chiara Carminati; poi un romanzo di Angela Nanetti, Mistral; infine un giallo, che è molto di più di un giallo: Giancarlo Carofiglio, L’estate fredda.
{module Articoli correlati}
Articoli correlati
Nessun articolo correlato.
-
L’interpretazione e noi
-
Professori di desiderio. Seduzione e rovina nel romanzo del Novecento
-
La memoria familiare di Clara Sereni
-
Anatomia del personaggio romanzesco
-
La scomparsa di Frate Elia
-
-
La scrittura e noi
-
Antropologia del potere. Intervista a Daniela Ranieri
-
Abitanti di Neverland, in cerca di futuro: “La straniera” di Claudia Durastanti
-
Magnifico e tremendo stava l’amore. Intervista a Maria Grazia Calandrone
-
Cronache della Nakba: rileggere S. Yizhar
-
-
La scuola e noi
-
Contare le parole
-
Padri/padroni nella letteratura del primo Novecento
-
Dopo il convegno: le parole, le persone, le idee
-
I «tempi moderni» della Scuola tra economia della conoscenza e Confindustria
-
-
Il presente e noi
-
Il convegno di LN: le relazioni/1. I docenti di lettere e la didattica della letteratura
-
Ancora la pace subito: il multilateralismo conflittuale e la guerra
-
Il bisogno di un nuovo umanesimo
-
La letteratura e noi a convegno. Palermo 3 e 4 ottobre 2024
-
Commenti recenti
- Giuseppe Corlito su Ancora la pace subito: il multilateralismo conflittuale e la guerraD’accordo, Adelmo. Secondo “Il Manifesto” ieri in piazza ervamo in 80.000
- Ancora la pace subito: il multilateralismo conflittuale e la guerra – Per una Democrazia Costituzionale su Ancora la pace subito: il multilateralismo conflittuale e la guerra[…] OTTOBRE 2024 · BEPPE CORLITO · IL PRESENTE E NOI · 2 COMMENTISU ANCORA LA PACE SUBITO: IL MULTILATERALISMO CONFLITTUALE…
- Adelmo su Ancora la pace subito: il multilateralismo conflittuale e la guerraOttimo articolo, caro Beppe. Siamo diventati rane, dentro un pentolone che sta per bollire. Ci…
- Eros Barone su Ancora la pace subito: il multilateralismo conflittuale e la guerraPochi sanno che gli ebrei ucraini hanno fornito un contributo fondamentale allo Stato israeliano, come…
- PAOLO MAZZOCCHINI su Ancora sulla lezione frontaleCondivido in pieno. Con due considerazioni: 1) per quanto parziale e ristretta sia l’angolatura dalla…
Colophon
Direttore
Romano Luperini
Redazione
Antonella Amato, Emanuela Bandini, Alberto Bertino, Linda Cavadini, Gabriele Cingolani, Roberto Contu, Daniele Lo Vetere, Morena Marsilio, Luisa Mirone, Stefano Rossetti, Katia Trombetta, Emanuele Zinato
Caporedattore
Roberto Contu
Editore
G.B. Palumbo Editore
Lascia un commento